FEMMINILE E MASCHILE nella Consulenza filosofica

Il  29 settembre 2024  ORE 9,00 – 13,00 si è svolto l’incontro aperto di aggiornamento professionale con un workshop introdotto da Arcangela Miceli.

Il seminario ha affrontato il tema della scaturigine del maschile e femminile come risorse presenti nella persona, risorse complementari e dialoganti nel dialogo consulente – consultante  della consulenza filosofica.
L’analisi introduttiva ha attraversato la dimensione filosofica del pensiero junghiano ponendo in evidenza le risorse fondamentali per la consulenza dalle riflessioni di Platone,  Vico, Cartesio, Leibnitz, Husserl, Zambrano ed Emma Stein.

La filosofia, nella dimensione consulenziale,  non ha la pretesa di arrivare ad una conclusione né ad una dimostrazione, la dimostrazione sottende un narcisismo latente nel quale c’è la presunzione di un maggior sapere di un soggetto, della capacità di  cambiare e trasformare fornendo gli strumenti più validi. La filosofia al femminile si abbandona e si lascia affascinare, con un apparente ossimoro,  dalla ragione poetica – come  ci dice Maria Zambrano – non esiste però poesia senza pensiero, senza ragione, ma è vero anche il contrario, non esiste ragione senza pensiero.

La sintesi di entrambe  è una sintesi di maschile e femminile può indicare un cammino di auto-esplorazione. La filosofia può divenire generativa e feconda, la parola è viva e germina nell’altro, “dissemina di pensieri vitali lo spazio della parola”.